Nuova puntata di Ente Morale in onda sui canali ufficiali del club.
Spazio allo staff medico della Lazio questa volta, con il dottor Massimo Pirelli, gnatologo biancoceleste, che ha fatto il punto sul lavoro svolto.
Queste le sue parole:
“La gnatologia studia come far funzionare il sistema che permette di chiudere i denti, masticare e respirare. È un sistema composto da muscoli, denti e articolazioni. Bisogna pensare a tutto il sistema nel completo. Ho fatto l’esempio di un sassolino sotto i piedi: se c’è, il corpo si deve adattare a quella presenza e poggiare diversamente. Cambia così tutta la postura e il lavoro di tutti i muscoli.
Aggiustando l’occlusione sia statica che in movimento si aggiusta l’uso di tutti i muscoli. Quindi, si permette a tutti i muscoli dei nostri atleti di poter essere al meglio. Questo permette in collaborazione con tutto lo staff del Lazio Lab di dare ai ragazzi l’opportunità di lavorare in modo migliore. Chi ha problemi magari compensa non sapendo di avere però determinati problemi.
Quando l’arcata superiore e quella inferiore entrano in contatto senza un giusto appoggio sono necessari microspostamenti della mandibola. Per farlo serve l’intervento dei muscoli e lì per esempio entra in gioco il bruxismo. Non è stress, ma la continua ricerca di una stabilità occlusale.
Questa stabilità non riguarda soltanto lo stare in piedi, ma anche per il movimento. Se durante una gara un calciatore sposta la bocca per deglutire o respirare e non trova appoggio confortevole sui sui denti allora si crea un problema alla cervicale, alla schiena, alle anche. E lì il calciatore poi sviluppa magari un problema all’adduttore. Se questo sforzo continuo adattiva poi il calciatore ha problemi. E guarda caso le statistiche dimostrano che i calciatori spesso si fanno male da soli.
Il mio ruolo, molto gradito nella mia squadra del cuore, è migliorare le performance dei nostri ragazzi. Ed è un ruolo veramente molto importante. Io costruisco non un bite, ma un tutore personalizzato che tuteli il movimento della mandibola”.